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25.9.17


F-009
San Giorgio Courtyard, 'Viva Churchill' . © Vittorio Pandolfi . 1950s

'La versione in ektachrome di un cortile sangiorgese negli anni '50, notare la scritta sulla parete di fondo, le truppe di occupazione erano andate via da pochi anni lasciando tracce.'

Vittorio Pandolfi

https://www.flickr.com/photos/agedsenator/1813753098/

26.7.17


E-035
Case di vacanze. Arzachena (Sassari) . Marco Zanuso . 1962-64

'In una lottizzazione del 1962 che da una strada vicinale disegna porzioni di terrada 4 ettari in lingue strette e lunghe che puntano al mare, troviamo collocate due case per vacanze dalla pianta quadrata. Costruite in contemporanea tra il 1963 e il 1964 a venti metri dall’acqua, esse appaiono uniche presenze in un paesaggio aspro e vuoto, disegnato solo dai recinti dei muri a secco dei pascoli. E una Sardegna dei primordi, appena sfiorata dalle imprese dell’Aga Khan dove lo skyline della costa appare completamente sgombro.
L’alloggio estivo per due famiglie milanesi in una Costa Smeralda che non ha neanche la luce elettrica viene spinto tipologicamente da Zanuso verso l’identificazione con l’alloggio-ovile sardo di cui il ‘correr’ recinto di prima misurazione della campagna, e in pianta la forma generatrice.
Abitare qui nello spirito delluogo significa soprattutto ripararsi per alcune ore della giornata che per il resto viene vissuta in esterni o schermarsi dal vento che batte insistentemente. Tra il ripararsi e lo schermarsi si vengono elaborando queste due piccole fortezze primordiali, niente altro che due recinti di 15 x 15m di lato dotati di un tetto e tirato su dallo spiccato nell’unico materiale onnipresente: il granito.
Una fascia di sassi arrotonda di grosse dimensioni disegnat perlopiu dal vento persistente e in posizione di avanguardaverso il mare. Alle spalle, una perimetrazione agrícola da pastorizia rimanda ad un mon chiuso dalle tradizioni arciach proprietario del terreno risultante poi essere il muratore stesso delle due case. Per il resto, sa mirto e olivastri nella piu estre delle vegetazioni mediterraneo.
Di tre tipi, grigio chiarissimo, giallo e rosa bruciato il granito dei muri si estende alle case nell’unica possibife forma di costruzione di tipo tradizionale di blocchi erratici uniti con malta di calce e cemento a doppia faccia a vista. Un muratore del paese costruira da solo in dodici mesi le due case tagliando a spacco i blocchi in peaature variabili tra i 25 e i 40 cm e gettando poi lui stesso le solette e le gronde in cemento armato.
Planimetricamonte tra l’una e l’altra delle case. Zanuso stabilira un angolo di rotazione a conferma di come l’asse di riferimento non sia un fronte astratto, ma un allineamento dettato dalla variazione mistilínea del disegno della costa rispetto al la qua le si vuole stabilire un principio di corrispondenza.
All’interno del recinto la pianta verra elaborata su un reticolo di 9 quadrati ideali di cuí se ne conteranno 4 occupati da pieni(tre ca mere da letto piu una zona cucina-pranzo) e 5 da vuoti in configurazione di croce greca di cuí uno ‘pieno’ per la presenza fissa di un tavolo all’aperto ed un altro parzialmente occupato da servizi (bagno e torno-camino).
Smussati sugli spigoli da un tagl io a 30° che ne segnera gli ingressi, i quadrati pieni graviteranno decisamente sul centro della corte nella zona coperta da un graticcio di canne.
Luce, ombra, ventilazione si alterna no al l’interno del recinto in un elementare quanto antropologicamente attento gioco d i scambi tra aperto e chiuso.
L’elegante doppio sistema del le chiusure nello spigolo e risolto in un’anta secca da 90 cm che viene riposta nello spessore del muro e da un sistema di persiane in legno di abete trattato con carbol inium ad anteasimmetriche. Una doppia opzione di chiusura: sul filo interno diagonale della camera si avra una porta piena e una chiusura definitiva del l’ambiente, sul filo esterno a completare il quadrato del la muratura le ante asimmetriche elegantemente tag liate nelle doghe da fen diture vert icali consenti ranno fin dalle camere, fin dai letti, una permeabi li tá visiva completa fino al punto centra le del tavolo in granito della corte in un’idea di schermatu ra più che di vera chiusura.
Una dialettica tra aperto e chiuso ribaltabile anche all’esterno: dal mare la casa-recinto offre lo spigolo piú ricco e il suo momento illusionistico più forte nei due lati che presentano aperture. Da quel punto, grazie ai due v uoti dell’ ingresso e del finestrone e al le posizioni angolari del le stanze, il tutto si smaterial izza e si comincia a pensare che l’edificio non ci sia, che non esistano volumi coperti, che il 15 x 15 m non racchiuda stanze o ambienti ma un semplice recint o acielo aperto per pastori.'

http://hicarquitectura.com/2017/06/marco-zanuso-case-di-vacanze-arzachena-sassari-1962-1964/

5.6.17


E-030
Scuola Elementare, Fagnano Olona . Aldo Rossi . © Luigi Ghirri . 1972-76

23.5.17


A-008
Models of rotational geometry . © Giorgio Scarpa . 1978

'Giorgio Scarpa (1938-2012) was an Italian designer, bionics researcher, artist and teacher of Descriptive Geometry and of Theory of Perception in Oristano and Faenza. His publications include subjects as differents as bionics, topology, DNA and muscle structure models, but he also wrote papers on abstract problems as defining rules on how to find one’s way out of a labyrinth.'

http://socks-studio.com/2014/05/21/giorgio-scarpas-models-of-rotational-geometry-1978/

11.5.17


E-029
Palazzo Massimo alle Colonne, Roma . Baldassarre Peruzzi . 1532-36

23.3.17


F-007
Vescona . © Axel Hütte . 1991

'Axel Hütte es un fotógrafo alemán (nacido en Essen en 1951)  que intenta atrapar en sus fotografías lo intangible de la naturaleza. Sus imágenes, de un tamaño gigantesco y una perfección formal y detallismo extraordinarios, prescinden de la presencia humana y descomponen la realidad en una visión casi abstracta.
Estudió con Bernd Becher en la Academia de Bellas Artes de Düsseldorf, junto con Tomas Struth, Thomas Ruff, Cándida Höffer o Andreas Gursky,...
"No me interesan los lugares en los que se han hecho cientos de miles de fotografías. Quiero atrapar la realidad que hay entre líneas, la que nunca ha sido capturada, ser yo el que atrape su primer momento como imagen.
La fotografía es como el lenguaje, hay muchísimas cosas que no se pueden decir pero está bien que sea así. Todos los intersticio son llenados por la imaginación."'

http://www.cadadiaunfotografo.com/2012/09/axel-hutte.html

18.3.17


E-024
Cimitero di San Cataldo . Aldo Rossi . © Laurian Ghinitoiu . 1971-78


'La forma tipologica del cimitero è caratterizzata da percorsi rettilinei porticati; lungo lo sviluppo di questi sono ordinate le salme. I percorsi porticati sono perimetrali e centrali; essi si svolgono sia al piano terra sia ai piani superiori. Questi edifici sono costituiti principalmente da colombari. Al centro dell’area sono collocati altri colombari con successione regolare inscritta in un triangolo; questa spina centrale, o vertebra, si dilata verso la base e le braccia dell’ultimo corpo trasversale tendono a richiudersi. Alla estremità di questa spina centrale si trovano due elementi con una forma definita: un cubo e un cono. Nel cono e al di sotto di questo, si trova la fossa comune; nel cubo, il sacrario dei morti in guerra e gli ossari.
Questi due elementi monumentali sono collegati alla spina centrale degli ossari mediante una configurazione osteologia. Solo il loro rapporto dimensionale è monumentale; qui monumentale significa il problema della descrizione del significato della morte e del ricordo. Questi elementi definiscono la spina centrale.
La costruzione cubica con le sue finestre regolari ha la struttura di una casa senza piani e senza copertura, le finestre sono senza serramenti, tagli nel muro; essa è la casa dei morti, in architettura è una casa incompiuta e quindi abbandonata. Quest’opera, incompiuta e abbandonata, è analogica alla morte.'

8.3.17


E-023
Casa al Parco (Casa Tognella), Milano . Ignazio Gardella . 1953

30.1.17


E-019
Horrea di Hortensius, Ostia Antica . AD 25-50

'The Horrea of Hortensius is a very large store building, with an average width of 60 meters, opposite the theatre. The oldest masonry (opus reticulatum with only a few bricks) has been dated to c. 25-50 AD. Restorations can be seen from the Severan period (cellae on the west side) to the fifth century (see below).
The building consists of a rectangular courtyard with a colonnade, with rooms on all four sides. The columns of the colonnade are made of drums of tufa with Doric capitals, except for the angle columns which are entirely of travertine. The average width of the doors of the rooms is 1.70 - 1.80. The thresholds are partly of bricks and partly of travertine, with two pivot-holes. In the courtyard a long drain was found, running from south to north. In the east wall, accessible from the east extension of the south colonnade, was a small door, c. 1 meter wide, which was later filled in.'

http://www.ostia-antica.org/regio5/12/12-1.htm

5.12.16


E-010
Stone House, Tavole, Italy . Herzog & de Meuron . 1985-88

Set in an undulating landscape of abandoned olive groves, the three-storey house stands on a promontory, engaging part of a former stone terrace. The design concept of the house is based on the fusion of plan, elevation and section. The building is characterized by a cross, made visible in the construction of the side walls where the in-fill dry stone comes in contact with the reinforced concrete frame. The structure occupies the centre on the “piano nobile“, while on the top floor spaces are more interconnected. Here, the house rises above the trees, giving a panoramic view through the vertically articulated strip windows. This notion of extension has its equivalent in the opposite direction with the raised terrace and its pergola-like enclosure. The external wall infills are of slate-like rubble stones, the window shutters are of steel sheets and the door and window linings are of split slate sheets. On the whole, the detailing is spare.

25.11.16


A-003
San Girolamo nello studio . Antonello da Messina . 1474

'San Gerolamo viene sì rappresentato nel suo studio, ma intento a togliere al leone la spina della zampa. Antonello lo rappresenta invece come un umanista intento a studiare, senza neppure l’aureola, assimilandolo all’immagine che doveva avere uno studioso del suo tempo. L’ambiente assomiglia molto alle architetture del Meridione d’Italia d’età aragonese. Ma la cosa più straordinaria del dipinto è proprio la rappresentazione di questo spazio. Qui c’è una costruzione prospettiva assolutamente precisa e senza sbavature, ma vi è anche un’attenzione alla luce che è sicuramente di derivazione fiamminga. Da notare, infatti, è soprattutto il virtuosismo di come la luce si distribuisce sul pavimento. Ma è tutto il quadro che trasmette una grande sensazione di ariosità, proprio grazie alla sapiente costruzione tonale dell’immagine. Anche le finestre sullo sfondo, con il paesaggio che ci svelano, contribuiscono a dare ulteriore ariosità e profondità al quadro'

http://www.francescomorante.it/pag_2/205ca.htm

27.10.16


F-002
Scandiano (from Kodachrome) . © Luigi Ghirri . 1971


'Kodachrome is not a complete vision of our existence, nor does it attempt to be. Instead it is a collection that brings greater attention and transparency to our complex world and the choices made to create it. The photographs employ distortions such as, mirrors, murals and reflections in addition to, central verticals, spatial flattening, varied scale and competing geometries. Ghirri referred to the diverse aspects of reality as hieroglyphs, which he intended to become more comprehensible through the “fragmentary” restrictions of photographs.'

http://www.americansuburbx.com/2013/03/luigi-ghirri-kodachrome-2013.html